• Carlos Martí Arís e i suoi eteronimi. Vocazione all'anonimo
  • Carlos Martí Arís and his heteronimies. Vocation for anonymity
  • Carlos Martí Arís y sus heterónimos. Vocación de anónimo
  • Licitra, Fabio <1971>

Subject

  • ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

Description

  • Questa ricerca indaga la prospettiva investigativa di Carlos Martí Arís. È stato assunto il campo d’azione da lui prediletto, ovvero l’articolato rapporto che in architettura si instaura tra teoria e pratica, comprensivo delle svariate ricadute nel mondo dell’arte e della produzione umana in genere, che fanno del progetto architettonico un campo disciplinare complesso. La sua figura è però assunta in modo strumentale, come grimaldello per addentrarsi in un articolato ambito culturale, che se da un lato coincide con la sua città, Barcellona, dall’altro la trascende grazie a quei “ponti della conoscenza” che CMA interrottamente ha teso al suo intorno. Ci riferiamo alla sua costruzione teorica destinata a consolidare la storica reciprocità tra Italia e Spagna, le cui tematiche urbane e tipologiche ne sono la base, Milano e Barcellona ne sono gli estremi. Ci riferiamo al suo sguardo sull’esperienza del Movimento Moderno e il relativo tema della residenza. Ci riferiamo alla sua naturale vocazione al silenzio, che si oppone al fragoroso rumore della contemporaneità e affianca la discreta parola del mestiere: un modo per porsi all’ascolto. All’ascolto dell’altro e del mondo. Ci riferiamo, insomma, alla sua idea di architettura intesa come «territorio dissodato da tempi remoti»; come trama di corrispondenze sincroniche tra terre, tempi, fatti, uomini, vicini e lontani: condizione ideale per chi voglia disciogliere il proprio lavoro nei labirintici sentieri del mondo, indifferente al rischio di perdersi nell’oblio. Oggi, in cui il progetto architettonico risulta sempre più spesso veicolo di soggettive e arbitrarie sperimentazioni formali, la lezione di CMA indica una via d’uscita: un mo(n)do condiviso che all’arroganza opponga la discrezione, che persuada a celarsi nella tradizione e a porsi umilmente all’ombra dei maestri. Tradizione e Maestri, Eteronimi e Nomi, complementarità a cui CMA affida il suo progetto di anonimato, sovrapersonale e ostinatamente teso a rilevarne le relazioni inedite.
  • This research enquires into the investigating perspective of Carlos Marti Arias. To this effect his privileged field of action is framed, more concretely the articulated link that is established in architecture between theory and practice, covering also the various incursions in the world of art and human production in general, all of which turns architectonic project into a complex disciplinary field. The approach to his figure is instrumental, this is, it is considered as the key which allows the entrance into an articulated cultural environment which, if on one side it coincides with his town Barcelona, on the other side it transcends it thanks to those “ bridges of knowledge” that occasionally CMA constructed towards the world around him. We are here referring to his theoretical construction meant to consolidate such reciprocity as exists between Italy and Spain, its base being their urban and typological thematic, the extremes being Milan and Barcelona. We are speaking of his natural vocation for silence that he opposes to the deafening noise of the contemporary and that he couples with the discreet word of craft. All things considered, we do refer to his idea of architecture as “ labored world of times past”, as a net of correspondence among the land, times, events, human beings, be they nearby or far away; these being the ideal conditions for those who wish to insert their own work in the maze of the world’s paths, notwithstanding the risk of being lost in oblivion. Tradition and Masters, Heteronomy and Names, complementary worlds to which CMA entrusts his Project for anonymity, a supra personal Project decidedly tending to outline the inedited links it contains.
  • Este trabajo indaga en la perspectiva investigadora de Carlos Martí Arias. A tal efecto, se delimita su campo de acción predilecto, más concretamente el nexo articulado que en arquitectura se instaura entre la teoría y la práctica. Su figura se enfoca de modo instrumental, esto es, como clave para adentrarse en un ámbito cultural articulado, que, si bien por un lado coincide con su ciudad, Barcelona, por el otro la trasciende gracias a aquellos “puentes del conocimiento” que ocasionalmente CMA tendía en su entorno. Nos referimos aquí a su construcción teórica destinada a consolidar aquella reciprocidad existente entre Italia y España, cuya base la constituyen sus temáticas urbanas y tipológicas, siendo Milán y Barcelona los extremos. Nos referimos a su visión sobre la experiencia del Movimiento Moderno y al tema relativo de la residencia, para él prioritario. Nos referimos a su natural vocación al silencio que opone al fragoroso ruido de la contemporaneidad y pone a la par la discreta palabra del oficio. Nos referimos en resumen a su idea de la arquitectura entendida como “territorio roturado de los tiempos remotos”, como trama de correspondencia entre tierra, tiempo, hechos, hombres, cercanos o lejanos; condiciones ideales para quienes desean disolver su propio trabajo en el sendero laberíntico del mundo, indiferentes al riesgo de perderse en el olvido. Hoy las lecciones de CMA indican una vía de salida: un mundo, un modo, compartido en que a la arrogancia se opone la discreción, que incita a acercarse a la tradición y a abrigarse humildemente en la sombra de los maestros. Tradición y Maestros, Heteronimia y Nombres, complementariedades a las cuales CMA confía su proyecto de anonimato, supra personal y obstinadamente tendente a poner en él de relieve las relaciones inéditas.

Date

  • 2014-06-10

Type

  • Doctoral Thesis
  • PeerReviewed

Format

  • application/pdf

Identifier

urn:nbn:it:unibo-13267

Licitra, Fabio (2014) Carlos Martí Arís e i suoi eteronimi. Vocazione all'anonimo, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Architettura , 25 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/6582.

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