• Come città  dell'infanzia. Architettura, educazione e immagine in due colonie per i figli degli Italiani all'estero a Cattolica e Tirrenia
  • Dalmonte, Federica <1981>

Subject

  • ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

Description

  • The present doctoral dissertation deals with two significant case studies of Italian holiday camps which appear as interesting architectural experiences that reflect both the pedagogic and educational programmes of the fascist regime, and the discussion on the constructive and expressive principles that characterize the Italian architecture during the Thirties. The research explains the colony "XXVIII October for the sons of the Italian workers living abroad", today known as "Le Navi" ("The Ships"), built in Cattolica in 1934 and projected by the Roman architect Clemente Busiri Vici, and the feminine colony "for the sons of the Italian workers living abroad" built in 1934 in Tirrenia and projected by the architects Mario Paniconi and Giulio Pediconi. These holiday camps are the sole buildings commissioned directly by the Department in the Italian Foreign Office with the aim of offering a seaside stay to the sons of the Italians living in the colonies who, probably, could visit Italy only one time in their life. Firstly, the work illustrates the most relevant themes concerning these holiday camps, such as the representative intents that the buildings evoked to the children attending the places. Sun-bathing and group gymnastics were some of the rituals in the communal life, where order and discipline gave a precise internal organization to the spaces. Over the correspondence to practical functions, the figures and the forms of the different spaces of the buildings involve the children in an educational dimension. Subsequently, the function of the Department in the Italian Foreign Office and the planning and constructive ideas of the two colonies will be introduced. These colonies were conceived by a precise social project with educational, welfare and therapeutic aims. The elements, the spaces and the volumes create a fixed and theatrical scene of the life, full of ideological, political and celebratory overtones. Finally, the research shows that the relation between the architectural shape of the buildings and the rituals performed by fascist tutors produces an ideal space, extraneous to the external world that could influence the behavior of the children. The plan is to transmit to the children an image of Italy that will remain engraved in their minds once they have returned to their countries. In these projects there is the intent to transmit the image of "italianity" abroad. The way to do this was to plan for them a scenery which contains all the architectural elements of Italian cities. The holiday camps are proposed a sort of microcosm that appears as an "evocation" of the places and the spaces of Italian cities. The buildings appear as veritable "cities of childhood".
  • La tesi di dottorato di ricerca ha come oggetto lo studio della relazione tra l'immaginario proposto ai bambini dal regime fascista attraverso le colonie di vacanza e la soluzione architettonica offerta da due casi esemplari: la colonia marina "XXVIII ottobre per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Cattolica nel 1933-34 su progetto dell'ingegnere Clemente Busiri Vici, e la colonia marina femminile "per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Tirrenia nel 1934 su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi. Le colonie selezionate costituiscono i due soli edifici commissionati direttamente dalla Direzione Generale degli Italiani all'Estero del Ministro degli Esteri per l'accoglienza di bambini che vivevano lontano dall'Italia e che avrebbero visitato il paese forse solo una volta nella loro vita. Questo importante aspetto trova traccia nella stessa configurazione degli edifici. La metodologia di analisi, fondata sul confronto tra la conoscenza delle due opere architettoniche con le relazioni che esse intrattengono con il contesto culturale dell'Italia degli anni Trenta, si riflette nella struttura del lavoro. La ricerca affronta dapprima le strategie territoriali e localizzative che presiedono la diffusione di questi edifici, il progetto sociale, educativo e assistenziale che sta alla base della politica del regime fascista sulla vacanza dell'infanzia, e sul ruolo della cultura figurativa che accompagna la diffusione di questi edifici negli anni del fascismo. Successivamente viene esaminato il ruolo svolto dalla Direzione Generale dei Fasci Italiani all'Estero e viene esaminata la specifica vicenda progettuale e costruttiva delle due colonie di Cattolica e di Tirrenia, con particolare riferimento alla loro composizione ed agli specifici dispositivi spaziali sempre inseriti in una dimensione ad un tempo educativa e celebrativa. Infine la ricerca indaga le questioni insediative e tipologiche, e la relazione delle figure architettoniche della due colonie marine con i rituali e le pratiche sociali. Emerge come un tema di fondo l'esigenza di comunicare ai giovani ospiti "figli degli italiani emigrati all'estero" un'immagine nitida dell'Italia e del suo paesaggio; si tratta di un'esigenza di comunicazione che informa la progettazione delle due colonie di vacanza. A Cattolica come a Tirrenia le colonie si costituiscono come uno scenario attentamente articolato che contiene tutti gli elementi architettonici delle città  italiane. La colonia viene quindi proposta coma una sorta di microcosmo autonomo che si mostri come una "evocazione" dei luoghi e degli spazi delle città  italiane.

Date

  • 2010-05-24

Type

  • Doctoral Thesis
  • PeerReviewed

Format

  • application/pdf

Identifier

urn:nbn:it:unibo-2101

Dalmonte, Federica (2010) Come città dell'infanzia. Architettura, educazione e immagine in due colonie per i figli degli Italiani all'estero a Cattolica e Tirrenia , [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Composizione architettonica , 22 Ciclo.

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