• L'esercizio del pensiero contro la banalità del male: Hannah Arendt e la cura degli "ambienti educativi"
  • The "indipendent thinking" against the banality of evil: Hannah Arendt and the care of the "educational spaces"
  • Ilardo, Marta <1987>

Subject

  • M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

Description

  • L’opera di Hannah Arendt arriva al cuore della questione tanto annosa quanto complessa del Male qualche anno in seguito all’evento del Totalitarismo e dell’Olocausto. Senza mai negare completamente la forte eredità kantiana delle sue riflessioni, Arendt individua innanzitutto la contingenza che fa del male non più qualcosa di eccezionale o radicale, ma una parte permanente e “normale” della condizione umana. Il male, affermerà l'autrice (Arendt, 1963), è spesso frutto di un’azione impensata: è l’assenza del pensiero, del pensiero critico, infatti, a generare il male. Ma c’è un “in più” che accompagna il suo interesse per il male e che compone e completa, se vogliamo, la “mappa” del suo pensiero. Questo ulteriore elemento del pensiero arendtiano è ciò che ci consente di definire l’autrice una “pensatrice spaziale”, in particolare non appena rivolgiamo lo sguardo alle opere in cui dedica la sua attenzione alle specificità dei luoghi dove il male esercita il suo potere. Il male non è mai isolato, giunge ad ipotizzare Arendt, ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti – pubblici e privati – dell’esperienza umana (Arendt, 1958). Ecco, dunque, dove collochiamo la riflessione che interroga l’educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi, affinché questi ultimi non coincidano “necessariamente” con l’esistente e con la preoccupante escalation di violenza che coinvolge i diversi piani del vivere sociale. Da questo punto di vista, l’“eredità pedagogica” arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile e precaria: l’azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo – dovremmo avere – occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, "resiste" alla banalità del male.
  • The thesis focuses on Hannah Arendt’s thought and the implications that some key concepts - such as violence, evil, action and “vita active” - have for the “educational event” and, more generally, for the pedagogical reflection. The principal theoretical questions are thus focused on the diffusion of violence in the human and educative experience and, specifically, on the complex relation between evil and educational contexts. A final part of the dissertation analyzes and reinterprets some Arendt' s proposals about the role of the education (and of the school) in order to safeguard an educational context as an inclusive, plural and democratic space.

Date

  • 2018-05-09

Type

  • Doctoral Thesis
  • PeerReviewed

Format

  • application/pdf

Identifier

urn:nbn:it:unibo-23367

Ilardo, Marta (2018) L'esercizio del pensiero contro la banalità del male: Hannah Arendt e la cura degli "ambienti educativi", [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze pedagogiche , 30 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8587.

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