• Capace di intendere, incapace di volere. Omicidio senza causa e follia parziale (XVIII-XIX sec.)
  • Competent to stand trial, incompetent to act with intention. Murder without motive and partial madness (XVIII-XIX centuries)
  • Abis, Sonia <1987>

Subject

  • IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

Description

  • L’indagine trae il suo spunto contingente da una riflessione intorno ad alcuni fascicoli processuali, tra fine Settecento e primo Ottocento concernenti imputati di omicidio bestiale o senza causa. La questione dell’assenza di una causa nell’omicidio rientra a pieno titolo fra i problemi legati all’imputabilità, all’elemento soggettivo e al dolo. I giuristi di antico regime nell’indagare su tali problemi si imbatterono nella follia parziale. Essa era intesa come una follia circoscritta ad uno specifico ambito relazionale: il prototipo ne era la melancholia e il furor melancholicus. L’idea-guida è quella di cogliere l’omicidio bestiale nel momento del suo ‘passaggio’ e della sua trasfigurazione – appunto fra ‘700 e ‘800 – sotto le lenti incrociate di giuristi e scienziati della psiche, nel contesto di una riscrittura del suo significato e, conseguentemente, della sua prevenzione e repressione. Nei primissimi scorci del XIX secolo, infatti, sulla scia delle teorizzazioni della psichiatria francese concernenti la follia parziale, l’omicidio senza causa trovò collocazione nella nuova categoria patologica della monomania omicida istintiva (mania parziale). Altro essenziale filo conduttore dell’indagine concerne la sua ricaduta giuridica in termini di pena. Se nell’antico regime l’omicidio senza causa era considerato una forma di omicidio talmente grave da giustificare la pena capitale incrementata con supplizi, nell’avanzare dell’Ottocento giuristi e legislatori si dimostrarono incerti e divisi fra due soluzioni sanzionatorie antitetiche: 1. Considerare l’omicidio senza causa come il prodotto di una follia parziale che esclude l’imputabilità e che dunque comporta l’internamento curativo in un manicomio criminale; 2. Considerare l’omicidio senza causa come il prodotto di uno sfrenato desiderio di uccidere e quindi come indice di una tale pericolosità sociale che richiede un adeguato aggravamento punitivo rispetto all’omicidio comune. Queste sono le principali ipotesi di lavoro che sono state approfondite e circostanziate nella tesi in oggetto.
  • The study comes from some trials that deal with murders without motive belonging to a time between '700 and '800. The issue of the absence of a motive is one of the problems linked to imputability. The jurists of the modern age had difficulties to value this criminal category in the relationship with partial madness. Partial madness was a particular type of madness, linked to a specific issue: it was called melancholia or furor melancholicus. The main goal is analyzing the thinking of jurists and psychiatrists, about its change of meaning. Only at the beginning of the XIX century, murders without motives were called murders caused by instinctive monomania. Another crucial point is the analysis of the consequences on punishments. Murders without motives were punished in a more severe way while murders caused by monomania didn't bring murderers to the jail but to psychiatric hospitals.

Date

  • 2019-04-12

Type

  • Doctoral Thesis
  • PeerReviewed

Format

  • application/pdf

Identifier

urn:nbn:it:unibo-25331

Abis, Sonia (2019) Capace di intendere, incapace di volere. Omicidio senza causa e follia parziale (XVIII-XIX sec.), [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze giuridiche - phd in legal studies , 31 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8994.

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