• To the Ending of Exiguous Narratives. How Migrant Literature Dissolve.
  • Al finire di esigue narrazioni. Come evapora la letteratura migrante.
  • Pezzarossa, Fulvio

Description

  • The proposals submitted for 2014 Compalit Conference highlighted the marginality, almost the disappearance, of that niche in contemporary narrative usually pointed at as migration writing.This omission compels to question the reasons for this absence of interest for a narrative which is considered as the main vehicle to represent the traumas of postmodernity, with a renewed hold on reality by the subaltern voices, pulled out from the silence of their social and geographical marginality, able in this way to place themselves at the centre of the cultural scene as a testimony of a necessary renewal of the poetical  and political national imagery. Announced since the beginning (even in the absence of documented analysis) as a form of resistance writing, the texts produced within the field of Italian language have not managed yet to establish any eminent figure of multicultural intellectual, bearer of culturally and politically plausible proposals to face the transformation in the social fabric of the peninsula, in contrast with the apocalyptical discourse dominating the phenomenology of migrations.Played upon the repetition of themes, flattened on the autoficional testimony, the proposals of a first generation of neo-italophone writers have left the stage to the more lively delegates of the second generation, denied a full access to citizenship and deprived of a productive role, so that even renowned female writers have shown a predictable compliance of masks, poses and images.The absence of a wide transversal audience testifies a way of reading compromised by the phenomenology of the extra-textuality, where the instruments and symbols of an exotic otherness are generically valued - instruments and symbols unable to replace those defining the literary field of a Western periphery. The dominant didactic destination for this literature has created a perceptual paradigm based on the idea of a new “little Italy”, exiled within the instances of a marginal market, outside the publishing industry that counts, representing only one of those literatures of the exiguity (F. Paré), unsuitable to answer the need of a writing able to efficiently act on the social.This essay tackles the limits and the uncertainties of more than thirty narratives publishe between 2013 and 2014, showing the progressive dissolution (fostered by an excess of ponderings on definitions, sign of a control anxiety by a section of “white” academia) of Italian migrant literature.
  • Le proposte del Convegno hanno evidenziato la marginalità, fin quasi alla scomparsa, di una nicchia della contemporanea narrativa convenzionalmente additata come scrittura di migrazione.La lacuna costringe ad interrogarsi sulle ragioni di un mancato interesse per un tipo di testualità reputato veicolo d’eccellenza per rappresentare i traumi della postmodernità, con una rinnovata presa sul reale da parte di voci subalterne, strappate al silenzio della marginalità sociale e geografica, in grado pertanto di assestarsi al centro della scena culturale come testimonianza della necessità del rinnovamento dell’immaginario poetico e politico di una nazione.Proclamata da subito (pur in assenza di analisi documentate) come scrittura di resistenza e di scontro, i testi realizzati nell’ambito della lingua italiana non hanno avuto la capacità di affermare autorevoli figure di intellettuali multiculturali  inseriti nel sistema editoriale, latori di proposte culturalmente e politicamente credibili a fronte della trasformazione del tessuto sociale della penisola, in contrasto col discorso apocalittico dominante intorno alla fenomenologia delle migrazioni.Giocate sulla ripetizione tematica, schiacciata sulla testimonianza autofinzionale, le proposte di una prima generazione di scrittori neo-italofoni hanno lasciato il campo a più vivaci rappresentanti della seconda generazione, deprivati dell’accesso a una cittadinanza civile e penalizzati in un ruolo propositivo, così che anche note scrittrici hanno mostrato una prevedibile conformità di maschere, pose e immagini.L’assenza di un pubblico largo, diffuso e trasversale, riscontra l’incerta lettura di proposte sbilanciate sulla fenomenologia dell’extra-testo, nel quale sono valorizzati genericamente materiali e simboli dell’alterità esotica, incapaci di soppiantare quelli che definiscono il campo letterario di una periferia occidentale. La preminente destinazione didattica subita con evidenti torsioni valutative da questa letteratura, ha formato un paradigma percettivo tarato sull’idea di una nuova “Italia bambina”, relegata entro istanze di un mercato marginale, fuori dall’editoria di peso, finendo per rappresentare una delle letterature dell’esiguità (F. Paré), inadeguate nel rispondere al bisogno di una concezione della scrittura realmente incisiva sul sociale.L’intervento misura limiti e incertezze degli oltre trenta volumi di narrativa apparsi nel biennio 2013-2014, che rivelano la progressiva evaporazione (favorita dall’eccesso di elucubrazioni definitorie, spia dell’ansia di controllo da parte dell’accademia “bianca”) della letteratura migrante italiana.

Date

  • 2016-05-04

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations