• Repression and black holes in Laurent Mauvignier novel about Algerian War
  • “Del passato non si parla”: rimozioni e buchi neri nella narrativa di Laurent Mauvignier
  • Raccis, Giacomo

Description

  • XXth century history obliged narrators to clash with events that was literally inexpressible, measuring the potential and the lack of literary means. Laurent Mauvignier made this confrontarion the centre of his poetics: from minimal, private tragedies to great, historical dramas, passing through the media mystification of absurd fait divers, his novels face the Evil problem and its representation in words.With Des hommes (2009), Mauvignier addresses his question to one of the most problematic repression object in historical French memory: Algerian War. Building a polyphonic novel, he deals with an event deeply characterized by silence (the veteran silence studied by Benjamin Stora and Andrea Brazzoduro) and that has been manipulated by the institutional and mediatic vulgata. Infact, the narration shows how the amnesty of collective faults is based on the "order to say nothing" (overturning Foucault), first of all caused by the social load of an history that nobody wants.This paper aims at showing how Mauvignier's work, inspired by modernist novel and "nouveau roman" (Duras, Simon), resorts to literary experimentalism to "défamiliariser" this historical event using the tools of a fiction claiming the value of a "secondary experience" to redeem a piece of history refused by the public discourse.
  • La storia del Novecento ha obbligato gli scrittori a confrontarsi a più riprese con le potenzialità e le mancanze del mezzo letterario di fronte all’indicibile. Laurent Mauvignier ha fatto di questo confronto il perno della propria poetica: dalle piccole tragedie private ai grandi drammi della storia recente, passando attraverso la mistificazione mediatica di assurdi faits divers, i suoi romanzi affrontano costantemente il problema del Male e della sua rappresentazione.Con Des hommes (2009) Mauvignier ha rivolto questa istanza a uno dei principali rimossi della memoria francese: la guerra d’Algeria. Attraverso un romanzo “polifonico”, egli affronta una vicenda che ha nel silenzio un proprio attributo (il silenzio dei reduci studiato da Benjamin Stora e Andrea Brazzoduro) e che per questo ha potuto essere manipolata dal discorso istituzionale e mediatico. La narrazione mostra infatti come la remissione delle colpe collettive si fondi su un’“ingiunzione a tacere” motivata innanzitutto dal peso sociale di un racconto che nessuno vuole.Questo intervento si propone di studiare come il romanzo di Mauvignier, rifacendosi al nouveau roman di Duras e Simon, ricorra allo sperimentalismo formale per «défamiliariser» l’evento storico attraverso gli strumenti di una fiction che rivendica l’esperienza secondaria per riscattare un racconto rifiutato dal discorso collettivo.

Date

  • 2015-12-16

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

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