• A cognitive outlook on the reading experience as seen by the embodied simulation and the theory of mind: a theoretical framework and an example of application to Mrs. Dalloway.
  • L’esperienza della lettura in ottica cognitiva: un inquadramento teorico e un saggio di lettura di Mrs. Dalloway fra simulazione incarnata (embodied simulation) e teoria della mente (theory of mind)
  • Boezio, Sara

Description

  • This paper investigates the experience of a reader reading  literary narrative prose. In particular, we analyse and compare two notions from the domain of cognitive narratology, and in doing so, draw on recent contributions in neuroscience. The first notion is ‘embodied simulation’, conceived by the neurophysiologist Vittorio Gallese, a member of the team that discovered the mirror neurons; the second is 'theory of mind', that was originally formulated in philosophy e psychology, and whose potential for literary studies has been brought to light, albeit with some limitations, by narratologists, among which Lisa Zunshine and Alan Palmer. We begin by illustrating the theoretical bases of these two approaches. We then consider their main differences, and finally, we test them out by analysing several passages from Virginia Woolf's Mrs. Dalloway. It appears that the mechanism of embodied simulation that supports embodied narratology is a fruitful heuristic apparatus that is fundamental in order to complement the theory of mind. The latter remains helpful, but given that it does not take account of the neurobiological inner workings of the reading process, it fails to account for primary modes of human interaction with other real persons, and similarly with the minds of fictional characters, that have been discovered with the help of recent neurological studies.
  • Scopo del presente lavoro è indagare il processo esperito da lettori di testi narrativi letterari in prosa. Ci si muoverà nell’ambito della narratologia cognitiva e, attingendo a recenti ricerche neuroscientifiche, ci si soffermerà in particolare su due nozioni: la nozione di ‘simulazione incarnata’, così come definita dal neurofisiologo Vittorio Gallese, membro dell’équipe che ha individuato i neuroni specchio, e la nozione di ‘teoria della mente’, elaborata in ambito filosofico e psicologico, di cui ha già cominciato a essere sondato il potenziale applicativo in campo letterario – seppur con alcuni limiti – da diversi narratologi, fra cui Lisa Zunshine e Alan Palmer. Verranno illustrati i capisaldi teorici di queste due nozioni, se ne mostreranno le divergenze e, infine, ne verrà testata l’efficacia attraverso l’analisi di alcuni brani tratti dal romanzo di Virginia Woolf Mrs. Dalloway. Emergerà come il meccanismo di simulazione incarnata alla base dell’‘embodied narratology’ si riveli uno strumento euristico fondamentale e necessario per integrare e completare la teoria della mente che, per quanto utile, non si dimostra in grado di spiegare la complessità dell’esperienza della lettura perché non rende conto del coinvolgimento corporeo che gli studi neuroscientifici hanno mostrato essere una componente di primaria importanza del nostro modo di interagire con gli altri nella realtà e, similmente, con le menti dei personaggi in un contesto finzionale.

Date

  • 2014-05-31

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations