• Reception and elaboration of the contemporary political rhetoric: the case of the last Raboni's poetry
  • Ricezione ed elaborazione della retorica politica contemporanea: il caso della poesia dell'ultimo Raboni
  • Podavini, Davide

Description

  • In the last phase of his poetry, Giovanni Raboni was concerned with the the issue of rhetoric and the question of the contemporary language of Italian politics. In Ultimi Versi, published posthumously in 2006 by Garzanti, the author makes a satirical use of syntagms, phraseology and verbose expressions typical of Berlusconi's propaganda, introducing these elements in his verses with a denunciation intent. This peculiar operation can be illustrated by comparing the poems of Ultimi versi and the political compositions of Cadenza d'inganno, another collection published in 1975, as both of them present precise similarities. Contextualising the posthumous collection in Raboni's work makes it possible to analyse this peculiar phenomenon: the poet, by the mean of his poetry, re-uses the language created by Berlusconi's politics. This study is based on the close examination of the autograph manuscripts, the preparatory writings for Ultimi versi, and of the drafts – written in a notebook kept by the private archive “Valduga” in Milan.These materials prove the way Raboni unveiled this specific political language with a mocking and denunciation intent, and the way the power rhetoric became part of one of the most important poetical works of the 20th century, though in a overturning perspective of estrangement.
  • Nell'ultima fase della sua poesia, Giovanni Raboni ha affrontato la questione della retorica e del linguaggio della politica italiana contemporanea: in Ultimi versi, uscito postumo per Garzanti nel 2006, l'autore si appropria di sintagmi, tessere linguistiche, espressioni ridondanti della propaganda di Berlusconi, e li ristruttura nel verso, in chiave satirica e di denuncia. Per chiarire le peculiarità di questa operazione poetica giova confrontare le poesie di Ultimi versi con i componimenti politici di Cadenza d'inganno, raccolta raboniana del 1975, definendo le precise corrispondenze che intercorrono. Inquadrata la raccolta postuma all'interno dell'opera di Raboni, si procede all'analisi del fenomeno di appropriazione e restituzione che il poeta ha condotto sulla lingua del potere berlusconiano. Da tale indagine - portata avanti attraverso la disamina dei manoscritti autografi preparatori di Ultimi versi, stesure e abbozzi scritti in un taccuino conservato nell'archivio privato “Valduga” di Milano – emerge l'intervento di messa a nudo, di dileggio e di denuncia del linguaggio politico, nonché un esempio di come la retorica del potere possa entrare, seppur in una prospettiva di ribaltamento e straniamento, in un corpus poetico tra i più importanti del secondo Novecento.

Date

  • 2014-05-28

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

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