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This essay begins by examining the prolific debate about the teaching of literature during the nineteen-seventies and -eighties. It then proceeds to discuss the importance of the question of alterity and the fundamental role that literature and school can play, despite the crisis of the "literary" and the growing predominance of the advertising discourse (linked with "Berlusconism"). The essay argues for a "school of resistance" where literature and critique become the grounds for a pluralistic and dialogic culture.

Il saggio parte da un confronto (assai negativo per l’oggi) con la fioritura di discussioni intorno all’insegnamento della letteratura che caratterizzò i decenni Settanta-Ottanta del Novecento. Si sostiene la centralità assunta dal problema dell’alterità e la possibilità che la letteratura, assieme alla scuola, possa svolgere un ruolo cruciale. Tuttavia è evidente una crisi del “letterario”, da mettere in rapporto con il prevalere pervasivo del discorso pubblicitario (legato al “berlusconismo”). La proposta è quella di una “scuola di resistenza” capace di costruire sulla letteratura e la sua critica una cultura dialogica e plurale capace di valorizzare le alterità.

10.13125/2039-6597/1034