• Small Generators of Desire. On the Meronimic Function of Objects in Ivan A. Pyr’ev’s Cinema
  • Piccoli generatori di desiderio. Indagine sulla funzione meronimica degli oggetti nel cinema di Ivan Aleksandrovič Pyr’ev
  • Marchesini, Irina

Description

  • In a recent article, Olaf Möller has stressed the enigmatic character of Pyr’ev’s production, referring in particular to his “political wisdom” and to his profound understanding of the Soviet mind-set. “For Pyr’ev,” writes Möller, “cinema meant intelligent entertainment for the masses – a people’s art. He made films to be thoroughly understood, and he knew that stories and images everybody knew were a short-cut to the collective unconscious, the dream life of a nation, its desires and fears, angels and demons. He knew what people longed for” (2012: 215).On the basis of these premises, the essay analyses how desire is built within Pyr’ev’s language. Particular attention is devoted to the relationship between gaze, film and stimulation of desire. Drawing from the theoretical frameworks provided by the Soviet cultural studies and the so-called “gaze theories”, this study examines several films belonging to the genre of the Kolchoz musical comedy, such as Svinarka i Pastuch (1941) and Kubanskie Kazaki (1950). 
  • Partendo dal presupposto secondo cui gli «oggetti possono essere ritenuti responsabili e indicatori della costruzione del discorso culturale, della storia della quotidianità, della gestione delle emozioni» (Piretto, 2012: 10), nel presente studio si indagano le modalità di costruzione del desiderio all’interno del linguaggio pyr’eviano, con particolare riferimento al genere della commedia musicale kolchoziana. Più precisamente, attraverso l’analisi della relazione tra sguardo e tessuto filmico si vuole dimostrare la seguente tesi: in determinati contesti narrativi, il modus vivendi sovietico diventa estremamente desiderabile grazie alla visione di una figura autoritaria o di oggetti appartenenti alla sfera della quotidianità, vere e proprie incarnazioni di quel «radioso avvenire» (Piretto 2001) costantemente promesso, ma mai arrivato. Pertanto, sulla scorta dei più recenti studi in ambito culturale sovietico e delle cosiddette ‘gaze theories’, è sembrato opportuno procedere con l’analisi di film come Partijnyj Bilet (La tessera del Partito, 1936, 108’), pellicola consacrata al feticcio per eccellenza dell’ideologia sovietica, la tessera del Partito. Si passa poi ai musical ‘kolchoziani’, tra cui Svinarka i Pastuch (La guardiana dei porci e il pastore, 1941, 88’) e Kubanskie Kazaki (I cosacchi del Kuban, 1949, 111’), indubbiamente tra i lungometraggi in cui l’ideale di vita sovietica, giocato principalmente sui concetti di massima produttività e amore per la patria, viene rappresentato a tinte talmente vivaci e allegre da rischiare di diventare molto appetibile. 

Date

  • 2013-06-07

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations