• India and England in the Mirror. A Post-imperial Portrait of Tom Stoppard
  • India e Inghilterra allo specchio. Un ritratto post-imperiale di Tom Stoppard
  • Esposito, Lucia

Description

  • The paper is focused on a sophisticated radio play by Tom Stoppard, In the Native State (1991), in which the dramatist approaches the problems linked to the ethics of the British Empire in dealing with Indian culture in both the colonial and post-colonial periods. To do this, the play confronts and complexly interlaces two different sets, India in the Thirties and London in 1990, as if they were two worlds reflecting themselves in a time mirror. The issues dealt with, such as the centuries-old westernization of the Indian minds and culture on one side, and the Indianization of British language and customs on the other, are subtlety treated in art terms, as the reciprocal relationship between the two worlds conflates in the hybrid style of the portraits executed by the hand of an Indian painter who, notwithstanding, or thanks to, his mimic identity (in Homi Bhabha’s terms), becomes the mouthpiece of a fundamental ‘change of perspective’, from the Eurocentric representation of the Orient (in Edward Said’s terms) to the re-appropriation of a different point of view translating the achievement of the Nationalist movement that led India to independence in the Forties.
  • L’ articolo è incentrato su un sofisticato lavoro radiofonico del drammaturgo inglese Tom Stoppard dal titolo In the Native State (1991). In esso l’autore affronta i problemi legati all’etica dell’Impero britannico nei suoi rapporti con la cultura e il popolo indiani sia nel periodo coloniale sia in quello post-coloniale. A tale scopo, il radiodramma mette a confronto, facendole specchiare l’una nell’altra, due ambientazioni differenti, l’India negli anni Trenta e la città di Londra nel 1990. Le questioni trattate, come le secolari occidentalizzazione della mentalità e della cultura indiane da un lato, e indianizzazione della lingua e dei costumi inglesi dall’altro, vengono abilmente traslate dall’autore in termini artistici, visto che gli scambi reciproci tra i due mondi sembrano potersi visualizzare nello stile ibrido di due ritratti eseguiti dal pittore indiano protagonista dell’opera, il quale, nonostante la sua mimicry degli occidentali – per usare un termine caro a Homi Bhabha – o forse proprio grazie ad essa, diventa il mezzo attraverso il quale assistiamo a un fondamentale cambio di prospettiva: dalla visione e rappresentazione eurocentrica dell’Oriente alla riappropriazione di un punto di vista nazionalista indiano che anticipa il successo del movimento che portò il paese all’indipendenza negli anni Quaranta.

Date

  • 2011-11-24

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations