• Exotic Goods Travelling Westwards: The Frame and the Figure of the Popular Narrator Referring to a Letter of Basile in Cunto de li cunti
  • Merci esotiche che viaggiano verso occidente: la cornice e la figura del narratore popolare a partire da una lettura del Cunto de li cunti di Basile
  • Massi, Elena

Description

  • One of the most precious goods we have gained from the East is the literary frame. Certain of its functions are observable from its early history, in the Middle Ages. In Eastern countries, ”the frame” was a communicative tool to express judgement and opinions in public according to different social conditions. In Western countries, it is still used as an   to express judgement, but only in the literary world. Eric Auerbach in Zur Technik der Fruhrenaissancenovelle in Italien und Frankreich says that from Dante to Boccaccio, the literary frame becomes the story's atmosphere and its barycentre because it offers writers the possibility to organize the relationship between text and context. In my hypothesis, Auerbach's words can work to introduce a narratological function to the literary frame. We notice other two functions: an anthropological one explained by Tzvetan Todorov in La conquête de l'Amérique and a psychological one showed by Andrè Jolles in De Decameron van Boccaccio. According to Tzvetan Todorov, in the seventeenth century, missionaries used literary frames to communicate with native Americans: in Historia general de las cosas de la Nueva España by Bernardino de Sahagún, a literary frame is used to organize different cultural knowledges. Andrè Jolles metaphorically says that thanks to literary frames, we are still able to listen to the voices of popular narrators because the literary frame reproduces cognitive structures typical of children. I propose to show these functions in the Cunto de li cunti by Basile. In this way, we can observe the modernity of Basile. The Neapolitan author not only founded the fairytale genre in Europe. He also contributed to spread a universal communicative form we can observe from three points of view: narratological, anthropological, and psychological.
  • Una delle merci più preziose che siano arrivate dall’oriente è la cornice letteraria. La sua storia in Europa di può far partire dal medioevo. Dimensione del giudizio che ordina e scandisce la narrazione, in oriente serviva come mezzo per dichiarare l’appartenenza ad un gruppo sociale ed esprimere le proprie opinioni e conoscenze sulla comunità di appartenenza, sull’onda del gusto e del piacere del racconto. In occidente, con Dante e Boccaccio, essa diventa l’atmosfera di un’opera poetica e il suo baricentro, a partire dalla possibilità di orchestrare tra loro i confini del testo e del contesto. Così Auerbach introduce la nascita e la tecnica di composizione della novella, ma una sua ulteriore funzione la indica Tzvetan Todorov, spostando ulteriormente il concetto di occidente: l’uso di cornici narrative è stata anche la possibilità di incontri linguistici e culturali tra gesuiti e nativi americani. Dalla filologia all’antropologia, la cornice richiama infine un ulteriore spazio disciplinare con Andrè Jolles, che aggiunge alle funzioni di identità, composizione e condivisione, quella dell’origine: la cornice è il luogo dove si può ancora sentire la voce del narratore popolare. La sua figura riporta in vita leggi antiche della narrazione che riconducono al linguaggio infantile, ad un comunicare fatto per immagini e rappresentazioni e ad un aspetto cognitivo della letteratura. La lettura della cornice del Cunto che propongo verrà contestualizzata in questa atmosfera ed è impostata sulla ricerca dei passaggi in cui vengono rappresentate questa istanza narrativa e queste sue funzioni.

Date

  • 2011-11-23

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations