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This paper aims to study a phenomenon that, to date, has received scant attention: the rebirth of the literary genre lagernaya literatura (literature related to the theme of Soviet repression). This study analyzes it in the Anglo-Saxon context through two novels, Martin Amis' The House of Meetings and Travis Holland's The Archivist's Story.After a brief introduction devoted to Russia's current controversial relationship with the memory of its tragic past within the literary field, the paper delves into the characteristics of the two texts, seen as an extension of a literary genre exhausted in its country of origin and reborn in the West.The paper shows the correspondences between the two novels and the tradition of Russian lagernaya literatura, both at a thematic and at a stylistic level, and highlights the common characteristics and the differences, as well as the different narrative approaches of the two authors.

Il presente saggio mira a indagare un fenomeno che fino ad oggi ha ricevuto scarsa attenzione, ovvero la rinascita del genere letterario della lagernaja literatura (intesa come letteratura legata al tema della repressione sovietica). Lo studio prende in analisi il contesto anglosassone e in particolare due romanzi:The House of Meetings di Martin Amis e The Archivist’s Story di Travis Holland. Dopo una breve introduzione dedicata al controverso rapporto che la Russia ha con la memoria del proprio passato e al modo in cui ciò influisce nel campo letterario, il saggio analizza a fondo le caratteristiche dei due testi, visti come una prosecuzione di un genere letterario oramai esaurito nel paese di origine e tuttavia capace di rinascere in Occidente. Il saggio mostra le consonanze tra i due romanzi e la tradizione della lagernaja literatura russa, sia a livello tematico che stilistico, mettendo in evidenza le caratteristiche comuni e le differenze, riservando particolare attenzione alle diverse scelte narrative dei due autori.

10.13125/2039-6597/300