• Meta-filmic Strategies in Tsai Ming-liang and Antonioni
  • Strategie del meta-discorso filmico in Tsai Ming-liang e Antonioni
  • Cannone, Donato

Description

  • The paper discusses comparatively the filmic production of, respectively, Tsai Ming-liang and Michelangelo Antonioni. Antonioni’s teaching is generally considered by critics as fundamental to the work of Tsai. However, a more thorough analysis reveals meaningful differences. As for Tsai’s whole production, this paper takes into account the structure of the plot,  the traits of different characters alongside the relationships among them, and finally, the way Tsai develops an investigation on the ontology of the filmic image. Antonioni - himself - also developed a reflection on the nature of the filmic image: he unpacks it, and by so doing, he discloses the blind physicality of the visual medium. On the contrary, Tsai often questions the possibility of recognizing the human featured image as a representation of an individual being. The research shows it is possible to understand both artistic attitudes by trying out different categories drawn from the Freudian area. As far as Antonioni is regarded, a research hypothesis based on the category of “uncanny” (das Unheimliche) is suggested. In a different way, Tsai lends himself to a hypothesis founded on a certain sublimating tension (Sublimierung) that would innerve his features and their composition.
  • Nello scritto si stabilisce un confronto tra la cinematografia di Tsai Ming-liang e alcuni aspetti della produzione filmica di M. Antonioni. Il magistero del regista ferrarese è normalmente considerato dalla critica come fondamentale per l’opera del regista taiwanese. Tuttavia un accostamento più approfondito permette di mettere in luce talune divergenze che rimandano a una impostazione del tutto eterogenea. Avvalendosi dei maggiori contributi nell’ambito della vasta bibliografia accumulatasi sull’opera di Antonioni si indica innanzitutto quale sia la cifra della riflessione sulla natura dell’immagine filmica che il regista ferrarese conduce: una riflessione che scompone l’immagine nella sua fisicità di mezzo visivo. Differentemente la tendenza di Tsai, secondo quanto emerge dalla presente analisi, è quella di mettere in discussione la possibilità di riconoscimento dell’immagine in quanto rappresentazione di un volto umano. Emerge infine come sia diverso anche l’uso di categorie estetiche con cui è possibile interpretare l’atteggiamento artistico dei due. Se per Antonioni si propone un’ipotesi di ricerca impostata sulla categoria del perturbante, in Tsai l’ipotesi che si avvalora è quella di una tensione sublimante che innerverebbe la composizione delle figure e la loro consequenzialità.

Date

  • 2011-11-28

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations