• The Edge of Silence and Habermas's Communicative Action
  • Il margine del silenzio e l’agire comunicativo di Habermas
  • Tassoni, Luigi

Description

  • The topic concerns the role of silence in the theory of communicative action of Habermas. If the world is Discourse, if the language makes the community, it seems to me that the silence is an embarrassing object into the ambit of communication. We can found eloquent traces in the passage in which Habermas interprets philosophical ideas that were strongly interested in the figure of dominator individual. In this case, is it true that the role of silence results marginal or even insignificant? Is it correct to say that the silence sets itself within the dialogue, in the same manner of death of language against its life? And is it true that the silence exclusively belongs to the Ego because it is not shared and, on the contrary, is empty, non-sense, self-centred act of exclusion? We would have to understand: or silence doesn’t take part in the discourse, (and we go back to the ancient metaphysical contradiction absence/presence, silence/word); or silence takes part in the discourse, and it brings inside various kinds of indications, according to the contexts. In this manner we could give a correct interpretation of assent, dissent, acceptance, suspension, introduction for listening.
  • Il contributo indaga la funzione del silenzio nella teoria dell’agire comunicativo di Habermas. Se il mondo è Discorso, se è il linguaggio a creare la comunità, il silenzio è allora – ritengo – un elemento imbarazzante nell'ambito della comunicazione. È possibile trovare tracce significative di questa concezione nel brano in cui Habermas tratta le idee filosofiche più strettamente connesse alla figura dell’individuo dominatore. È vero, in questo caso specifico, che la funzione del silenzio risulta marginale o persino insignificante? È corretto affermare che il silenzio si istituisce nel dialogo al modo di una morte del linguaggio, contraria alla sua vita? Ed è vero che, dal momento che non viene condiviso, il silenzio appartiene esclusivamente all'Ego e non è altro che un egoistico atto di esclusione, vuoto e privo di senso? Sarà necessario orientarsi tra due alternative: o il silenzio non partecipa al discorso (il che ci riporta alla antica contrapposizione metafisica di assenza/presenza, silenzio/parola), oppure esso partecipa al discorso, e veicola all'interno di esso vari tipi di indicazioni, a seconda del contesto. In questo modo sarà possibile fornire una corretta interpretazione dell'assenso, del dissenso, dell'accettazione, della sospensione, dell'introduzione all'ascolto.

Date

  • 2015-07-13

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

10.13125/medea-1833

urn:nbn:it:unica-17707

Relations