• Real Authors and Fictional Agents (Fictional Narrators, Fictional Authors)
  • Autori reali e agenti fittizi (narratori fittizi, autori fittizi)
  • Voltolini, Alberto

Description

  • In this paper, I will claim that a plausible account of fictional narration must involve a conceptual distinction among the three following figures: real authors, fictional narrators, fictional authors. Real authors may coincide, albeit rarely, either with fictional narrators or with fictional authors. A fictional narrator, however, can never coincide with a fictional author, for either figure is the ‘fictional agent’, the contextual factor that contributes to yielding a semantic (truthconditional) content to the fiction-involving sentences that, in their fictional use, either figure narrates. Because of this, however, we need to distinguish between a fictional narrator and a fictional author for reasons that only partially coincide with those that Currie (1990) advocates. We need a fictional author precisely for the very same semantic reasons for which we need a fictional narrator; that is to say, as I hinted at before, in order to account for the fictional truth conditions and fictional truth values that fiction-involving sentences have in their fictional use. We indeed need either a fictional narrator or a fictional author in order to have an ‘agent’ of the relevant fictional context that enables a fiction-involving sentence, in its fictional use, to fictionally say something, i.e., to have a fictional semantic (truthconditional) content, hence to have also a fictional truth value. Yet we do not need a fictional author for ‘epistemic’ reasons, which have to do with reliability in narration; pace Currie (1990), just like the fictional narrator, that author must not be omniscient.
  • In quest’articolo, sosterrò che un resoconto plausibile della narrazione di finzione deve comportare una distinzione concettuale tra almeno le tre figure seguenti: autori reali, narratori fittizi, autori fittizi. Gli autori reali possono coincidere, anche se raramente, con i narratori fittizi o con gli autori fittizi. Un narratore fittizio, però, non può mai coincidere con un autore fittizio, perché o l’uno o l’altro è l’‘agente fittizio’, il fattore contestuale che contribuisce a fornire un contenuto semantico (verocondizionale) agli enunciati coinvolgenti la finzione che, nel loro uso fittizio, sono narrati dall’uno o dall’altro. Proprio per questo, tuttavia, le ragioni per cui abbiamo bisogno di un autore fittizio come distinto da un narratore fittizio coincidono solo parzialmente con quelle fornite da Currie (1990). Abbiamo bisogno di un autore fittizio per le stesse ragioni ‘semantiche’ che rendono necessario un narratore fittizio; vale a dire, come anticipato, per dar conto delle condizioni di verità fittizie e dei valori di verità fittizi che gli enunciati coinvolgenti la finzione hanno nel loro uso fittizio. Abbiamo infatti bisogno di un narratore fittizio o di un autore fittizio per avere un ‘agente’ del rilevante contesto fittizio che consenta ad un enunciato che coinvolge la finzione, nel suo uso fittizio, di ‘dire qualcosa’ per finta, cioè di avere un contenuto semantico (verocondizionale) fittizio, e quindi anche un valore di verità fittizio. Ma non abbiamo bisogno di un autore fittizio per ragioni ‘epistemiche’, aventi a che fare con l’affidabilità nella narrazione; pace Currie (1990), tale autore non dev’essere onnisciente, proprio come non lo è il narratore fittizio.

Date

  • 2019-12-01

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations