• Children accused of witchcraft in Democratic Republic of Congo (DRC): Between structural and symbolic violence
  • Children accused of witchcraft in Democratic Republic of Congo (DRC): Between structural and symbolic violence
  • Quaretta, Edoardo

Description

  • In this paper I consider the phenomenon of the “child-witches” in Lubumbashi (Katanga, DRC) as the result of the intertwine of two dynamics: the accusation of children within the sphere of the family and the large number of street children in Congolese cities. On the one hand, witchcraft accusations within the family tend to work in two ways: as a mode of childrenʼs subjugation, exerted especially by pastors in neopentecostal churches; and as a “pragmatic of uncertainty” that allow Congolese families to deal with uncertainties of life, such as sickness, suffering, marital problems, failure, and death. On the other hand, children in the streets of Lubumbashi suggest a witchcraft discourse linked to the symbolic violence that should be read in terms of boundaries, margins, and liminality: street children are associated with witches because they have transgressed basic social norms and they live out of the ordinary social networks (kinship, family, school). In this vein, I propose an ethnographic approach which takes into account the multiform feature of the “child-witches” highlighting the importance of the everyday practices and ordinary objects in family ties definition and witchcraft accusations.
  • L’articolo prende in esame il fenomeno dei “bambini-stregoni” a Lubumbashi (Katanga, Repubblica Democratica del Congo) quale risultato dell’intreccio di due dinamiche: l’accusa di stregoneria dei bambini in ambito domestico e l’alto numero di bambini di strada nelle città congolesi. Da una parte, le accuse di stregoneria in famiglia seguono due logiche differenti: una modalità di assoggettamento dei bambini, esercitata in particolare dai pastori delle chiese neopentecostali; e una “pragmatica dell’incertezza” attraverso la quale le famiglie congolesi affrontano le incertezze della vita come la malattia, la sofferenza, i problemi coniugali, la perdita e la morte. D’altra parte, la presenza dei bambini nelle strade di Lubumbashi suggerisce che il discorso della stregoneria è inerente ad una violenza simbolica connessa ai concetti di limite, margine e liminalità: i bambini di strada sono associati alle streghe poiché trasgrediscono le norme sociali più elementari e vivono al di là delle reti ordinarie di solidarietà (parentela, famiglia, scuola). In quest’ottica, l’articolo propone un approccio etnografico il quale prende in considerazione la complessità dei “bambini-stregoni” sottolineando l’importanza delle pratiche quotidiane e degli oggetti di uso banale nella definizione dei legami famigliari e nelle accuse di stregoneria.

Date

  • 2019-12-29

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations