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The shadow of Oedipus: mythical interference in Giacomo Leopardi’s Dialogue Between Nature and an Icelander

L’ombra di Edipo: interferenze mitiche nel Dialogo della Natura e di un Islandese di G. Leopardi

On March 26 in 1826 Leopardi labelled the Operette morali as “my most cherished work”. The author, in his first intentions, conceived Operette’s dialogues following the example of Luciano di Samosata. This is not a trivial reworking about philosophical discussions of the a Zibaldone, but a sistematic literary project. The Operette morali were organised as mythological collection that have been reworked to demystify modernity and her myths. At first the analysis started from Dialogues in which myths are obvious. The hypothesis formulated claims that Leopardi has also hidden a myth in the Dialogue between Nature and an Icelander. In this article the interference with the Oedipal cycle is anayzed; in particular the Oedipus’ tragedies is related to Icelandic’s adventures, while the enigma of the Sphinx are related to the unsolvable questions about Nature.

Il 26 marzo del 1826 Leopardi definiva le Operette morali come «l’opera più cara ai miei occhi» a dimostrazione del fatto che, fin dalle prime intenzioni, aveva concepito i dialoghi 'alla maniera di Luciano' non come una banale rielaborazione delle disquisizioni filosofiche dello Zibaldone ma piuttosto come un progetto letterario coerente e sistematico. Le Operette morali sono state in effetti allestite come un vero e proprio repertorio di miti reinventati allo scopo di demistificare i miti della modernità.Attraverso l’analisi di alcune operette, in cui le tracce del mito sono palesemente rivelate, si è giunti alla formulazione dell’ipotesi secondo la quale Leopardi abbia sapientemente celato un mito rivisitato anche nel Dialogo della Natura e di un Islandese: qui in particolare si indagano le interferenze con la materia del ciclo edipico - la tragedia di Edipo in correlazione con le peripezie dell'Islandese, gli irrisolvibili quesiti della Sfinge con l'enigmatico corso della Natura.

10.13125/medea-3813

urn:nbn:it:unica-25692

10.13125/bmedea-3524