• The misadventures of virtue: Griselda and the mystery of meekness
  • Le disavventure della virtù: Griselda e l’enigma della mansuetudine (Decameron, X 10)
  • Tramontana, Carmelo

Description

  • The last tale in Boccaccio's Decameron describes the case of a bizarre marriage between Gualtieri, the Marquis of Saluzzo, and Griselda, a lowborn female sheperd. Gualtieri, a violent master whose madness Boccaccio defines as «matta bestialità», tests his wife’s virtues and faithfulness through a series of trickeries. Analysing the Aristotelian and Thomistic echoes of the tale, what clearly comes out is Griselda’s meekness: a subtlety of resistance to the enforcement of harassment. The article aims at portraying Griselda as a discourse on virtue which is  the final result of a dialectic union between falsehood and frankness.
  • La novella finale del Decameron presenta il caso di Griselda, pastora di umili origini che, presa in sposa dal marchese di Saluzzo Gualtieri, subisce da questi una lunga serie di vessazioni che vorrebbero saggiare le virtù della donna. Le prove di Gualtieri sono costruite attraverso una complessa e imponente macchinazione di cui la menzogna è l'ingrediente fondamentale. Se appare ovvio che Griselda sia allegoria della virtù, meno scontato è che il discorso sulla virtù sia costruito da Boccaccio in maniera originale e inaspettata. Analizzando la novella e i suoi echi aristotelici, tomistici, biblici, appare alla fine chiaro che la virtù di Griselda è la mansuetudine, una forma di resistenza attiva alla violenza bestiale del marito, non priva di coraggio e sottigliezza. L'articolo si prefigge di ricostruire il personaggio Griselda come discorso sulla virtù generato dalla dialettica menzogna-verità.

Date

  • 2020-01-23

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations