• The Other Side. Alternative Realities, Virtuality and Fiction in the Work of P. K. Dick
  • L’Altra metà. Sdoppiamento, simulacri e finzioni in P. K. Dick
  • Chiurato, Andrea

Description

  • The comparison between two worlds separated by a clear ontological or ideological gap has been one of the favourite themes of science fiction since the dawn of modernity, re-proposing itself in various forms and modes. This “differential gap”, as rightly pointed out by D. Suvin, can only be understood in historical and dialectical terms, since it invariably implies a subject, or rather an autoimage with respect to which the Other is perceived as dissimilar or opposite to us. From this point of view, the estrangement technique takes on a critical function of reflecting on the ways of constructing the Self and, more generally, on the episteme within which the individual finds himself acting and with respect to which he defines his own identity.This contribution aims to investigate this evocative theme starting from two particularly significant texts: “Exhibit Piece” (1954), one of the first stories in which P. K. Dick experiments with the concept of alternative reality, a key element in his original reinterpretation of the canons of sci fi of the Golden Age; and his recent television adaptation “Real Life”, the fifth of ten episodes of the series Philip K. Dick’s Electric Dreams(2017-2018).
  • Il confronto tra due mondi separati da un netto scarto ontologico o ideologico è stato sin dagli albori della modernità uno dei temi prediletti della fantascienza, riproponendosi in forme e modalità quanto mai variegate. Tale “scarto differenziale”, come giustamente sottolineato da D. Suvin, non può essere tuttavia compreso se non in termini storici e dialettici, dal momento che implica invariabilmente un soggetto, o meglio un’autoimmagine rispetto a cui l’Altrove viene percepito quale espressione di valori, istanze culturali “altre” rispetto alle proprie. Lo straniamento assume in quest’ottica una funzione critica di riflessione sulle modalità di costruzione del Sé e, più in generale, dell’episteme entro cui l’individuo si trova ad agire e rispetto al quale definisce la propria identità. Il presente contributo si propone di indagare questa suggestiva tematica a partire da due testi particolarmente significativi: Exhibit Piece(1954), uno dei primi racconti in cui P. K. Dick sperimenta il concetto di realtà alternativa, elemento portante nella sua originale reinterpretazione dei canoni della sci fidella Golden Age; e il suo recente adattamento televisivo Real Life, quinto dei dieci episodi della serie Philip K. Dick’s Electric Dreams (2017-2018).La comparazione tra le due opere intende evidenziare come l’operazione di riscrittura abbia riformulato le esplicite connotazioni politico-ideologiche dell’ipotesto – emblematica rappresentazione dell’America maccartista e xenofoba – in una riflessione metanarrativa sulla stereotipata rappresentazione dei ruoli “di genere” (uomo-donna) nella tradizione della science fiction. Uno slittamento alquanto curioso che, se da un lato evidenzia le note problematiche poste da ogni processo di traduzione intersemiotica, dall’altro invita a riflettere sulle ragioni di una simile trasformazione, o meglio su come persino la medesima “storia” si trovi di volta in volta a (ri)definire lo scarto differenziale alla luce di una cornice storica radicalmente mutata.

Date

  • 2019-12-02

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

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Identifier

Relations