• Building Techniques and Materials in Ancient and Medieval Milan
  • Tecniche e materiali da costruzione nella Milano antica e medievale
  • Greppi, Paola
  • Bugini, Roberto
  • Folli, Luisa

Subject

  • building stone
  • Milan
  • Lombardy
  • Romans
  • pietra de costruzione
  • Milano
  • Lombardia
  • Romani

Description

  • The city of Milan preserve an amazing historical and architectural heritage, consisting of a high number of ancient churches, in most cases built to the origins of Christianity and transformed into new form during the Romanesque. In the article are synthetically presented the results of the research work of the writer about construction techniques of the most important churches in the city (S. Ambrogio, S. Simpliciano, S. Giovanni alle Fonti, S. Nazaro Maggiore, ...), trying to highlight the main changes between Late Antiquity and Romanesque. A large amount of stone material were used in Roman architecture of Milan and Lombardy, thanks to the geological variety of the territory. The Alps supplied granites, diorites, gneisses and marbles; the Prealps supplied limestones, dolomites, sandstones (Mesozoic) and conglomerates (Quaternary); the Padània alluvial plain supplied pebbles, gravels, sands and clays (Quaternary). Each stone had a local use reaching the nearest towns (Como, Pavia, Milan, Bergamo, Brescia) through waterways; the towns of the plain (Piacenza, Cremona, Mantua) employed bricks made of local clay. Milano, the capital, employed also stones coming from abroad (limestones from Venetia and Friuli). White marbles of Apuanian Alps and coloured marbles of Eastern mediterranean were also diffused in Milan and other Lombard sites despite the laborious supplying. The stones quarried by the Romans were continuously used in the following centuries.
  • La città di Milano conserva un patrimonio storico-architettonico straordinario, costituito da un elevato numero di edifici di culto antichi, nella maggior parte dei casi costruiti alle origini del cristianesimo e trasformati in forme nuove in età romanica. Nel contributo vengono presentati sinteticamente i risultati del lavoro di ricerca, condotto da chi scrive, sulle tecniche costruttive dei principali edifici di culto della città (S. Ambrogio, S. Simpliciano, S. Giovanni alle Fonti, S. Nazaro Maggiore, ...), cercando di mettere in luce le principali trasformazioni tra tardoantico e romanico. Un gran numero di materiali lapidei furono utilizzati nell’architettura romana a Milano e in Lombardia, materiali resi disponibili grazie alla varietà geologica del territorio. Le Alpi fornirono graniti, dioriti, gneiss, marmi; le Prealpi calcari, dolomie, arenarie (Mesozoico) e conglomerati (Quaternario); la pianura Padana ciottoli, ghiaie, sabbie e argille dei depositi alluvionali (Quaternario). Ciascuna pietra fu per lo più usata nelle aree limitrofe alle cave, raggiungendo le città (Comum, Ticinum, Mediolanum, Bergomum, Brixia) attraverso le vie d’acqua; nelle città della pianura (Placentia, Cremona, Mantua) furono privilegiati i laterizi fabbricati con l’argilla locale. A Milano, in quanto città capitale, furono impiegate anche pietre provenienti da maggiore distanza (calcari del Veneto e del Friuli). I marmi bianchi delle Alpi Apuane e i marmi colorati del Mediterraneo orientale, nonostante l’approvvigionamento difficoltoso, ebbero una grande diffusione a Mediolanum e in molti altri siti lombardi. I materiali cavati dai Romani furono continuativamente utilizzati anche nei secoli successivi.

Date

  • 2015-06-11

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion

Format

  • application/pdf

Identifier

Relations