• Prevalenza e fattori di rischio della depressione post-parto. Genetica, attaccamento e variabili psicosociali in uno studio in Friuli Venezia Giulia.
  • Prevalence and risk factors of the postpartum depression. Genetics, attachment and psychosocial variables in a study from North-Eastern Italy
  • Fabbro, Nerina

Subject

  • depressione postparto
  • prevalenza
  • predizione
  • genetica
  • attaccamento
  • fattori di rischio
  • SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE DELLA RIPRODUZIONE - indirizzo MEDICINA MATERNO INFANTILE PERINATOLOGIA
  • MED/40 GINECOLOGIA E OSTETRICIA

Description

  • 2012/2013
  • Sotto studio 1°. Screening dei sintomi depressivi nel postparto in alcuni Punti Nascita del Friuli Venezia Giulia. Prevalenza e identificazione precoce Introduzione. Il tasso di prevalenza dei sintomi depressivi variano dal 10% al 15% delle donne dopo il parto. Le severe conseguenze di questo disturbo sulla madre, sulla relazione madre-figlio, sulla relazione di coppia e sulla famiglia rendono indispensabile identificare precocemente le madri a rischio, per suggerire strumenti preventivi di screening e aiuti sanitari per madri a rischio. Diversi studi utilizzando l’EPDS come baseline nei primi 2 o 3 giorni dopo il parto, durante la degenza ospedaliera, hanno mostrato che il maternity blues si associa ad un aumentato rischio di depressione maggiore e di disturbi d’ansia nei tre mesi dal parto. Obiettivo. Conoscere la prevalenza del fenomeno della DPP in Friuli Venezia Giulia, considerato che non esistono dati in tal senso, attraverso una rilevazione in alcuni Punti Nascita della regione, anche in rapporto al ruolo di fattori demografici e psicosociali. Verificare se possibile identificare durante la degenza ospedaliera, madri a rischio di DPP nel post-parto successivo. Metodo. A un campione di 1110 puerpere, raccolto in 6 Punti Nascita del FVG, 2,3 giorno dopo il parto, durante la degenza ospedaliera (T0), sono stati somministrati l’EPDS (cut-off≥9) (Cox et al.1987; Carpiniello et al. 1999), per rilevare l’umore materno e una scheda sociodemografica; durante il follow-up telefonico a tre mesi dal parto (T1) proposti l’EPDS e alcune domande per cogliere eventuali fattori di rischio. Risultati. A T0: la prevalenza EPDS è 16.7% (media è 4.58, s.d.=4.02, range 0-22); a T1 è 14.3% (media 4.59, s.d.=3.62, range 0-23). A T1 sono non cliniche (EPDS<9) il 90% delle donne non cliniche a T0 e sono cliniche il 35% di quelle cliniche a T0 (OR=4.93, Wald Chi Quadrato=66.307, p=0.00). La regressione logistica mostra che l’EPDS ≥ 9 si associa a T0 con: tipo di parto (Wald Chi quadrato=8.1, p=0.004; OR= 1,76), livello economico (Wald Chi quadrato=9.54, p=0.002, OR= 3,04); life events (Wald Chi quadrato=8,80, p=0.003, OR= 2,03); stress per la cura del bambino (Wald Chi quadrato=6,01, p=0.014, OR= 1,76); a T1 con: eventi di stress (Wald Chi quadrato=43.7, p=0.00, OR= 5,21), stress nella cura del bambino (Wald Chi quadrato=24.03, p=0.00, OR=3,5), aiuti dal marito (Wald Chi quadrato=4.0, p=0.045, OR=2,03), problemi nell’allattamento (Wald Chi quadrato=5.57, p=0.02, OR=1,96). L’ansia (items EPDS 3+4+5: cut-off >4) a T0 è 18.5% (media: 2.44,ds=2.1), a T1: 14.3% (media 2.39,ds=1.9). Discussione. La prevalenza di sintomi depressivi si attesta sui valori individuati da altri studi; la gran parte delle donne depresse ha comorbilità con sintomi ansiosi. Il maternity blues a T0 ha una probabilità di mantenenimento cinque volte maggiore e circa un terzo/metà delle donne rilevate resta clinica a T1; si associa con: parto cesareo, life events, stress nella cura del neonato, problemi di allattamento. A T1 i sintomi depressivi si associano a: life events, carenza di supporto, da parte del partner e/o dai familiari, difficoltà di allattamento e stress nella gestione del neonato. Fattori protettivi risultano: alta scolarità e livello economico medio-alto/alto. Conclusione. I risultati indicano l’utilità di effettuare screening di routine dell’umore materno già durante la degenza post-parto, per individuare precocemente donne a rischio di DPP e avviare percorsi di aiuto. Sotto-Studio n°2 Titolo. Ruolo di varianti geniche (geni OXTR, SLC6A4, BDF) e dello stile di attaccamento materno nella predisposizione alla depressione postparto Introduzione. Il modello interpretativo della DPP, che la considera come un disturbo a origine multifattoriale, vede interazioni tra genetica, aspetti psicologico-relazionali e aspetti socio-ambientali. Fino ad oggi numerose sono le ricerche che si sono focalizzate prevalentemente sui fattori psicosociali che possono contribuire alla DPP, mentre restano relativamente scarse le conoscenze su vulnerabilità predisponenti, sia circa le basi genetiche, che lo stile di attaccamento insicuro, fattore di rischio ormai ampiamente validato per la depressione maggiore. Obiettivo. Approfondire alcuni fattori di predisposizione nello sviluppo della DPP, di tipo psicologico-relazionale e di tipo biologico-genetico. Si vuole indagare, se uno stile di attaccamento materno insicuro (legame parentale precoce, stile di attaccamento adulto e sentimentale) sia fattore di vulnerabilità dell’umore materno nel puerperio. Il sotto studio di genetica vuole indagare se nell’etiologia della DPP possano essere implicati aspetti genetici, connessi al genotipo del polimorfismo 5-HTT del gene SLC6A4, trasportatore della serotonina; del polimorfismo Val66Met del gene BDNF; del polimorfismo SNP rs53576 del gene OXTR. Metodo. A un campione di 251 madri, a 2,3 giorni post-parto (T0) sono proposti: scheda socio-demografica; EPDS e BDI-II; PBI; ASQ, ECR, Ca-Mir per rilevare lo stile di attaccamento e sentimentale. E’ stato fatto prelievo per la genetica. Al follow-up a tre mesi (T1) proposti EPDS, BDI-II e alcune domande per fattori di rischio. Risultati. A TO i punteggi EPDS si associano significativamente con i punteggi a T1 (p=0.00, OR 7.26); il BDI-II si associa significativamente con EPDS a T0 (p 7=0.00; OR= 17.9) e a T1 (p=0.00, OR=80.42) e con BDI-II a T1(p=0.00, OR 15.73). I sintomi depressivi (EPDS≥9) si associano significativamente a T0 con PBI padre (p=0.012, OR= 3.9) e cura paterna (p=0.001, OR=5); con ASQ: evitamento (p=0.023, OR=5.7), fiducia (p=0,007, OR=0,02), disagio nell’intimità (p=0.04, OR= 4), secondarietà delle relazioni (p=0,04, OR=4,7), bisogno di approvazione (p=0.001,OR= 12); con ECR: ansia (=0.001, OR =10.1). Il BDI-II a T0 si associa altresì con PBI tipo di legame materno (p=0.031, OR= 3.6) e cura materna (p=0.031, OR= 2.86), con ASQ ansia (p=0,004, OR=31), preoccupazione nelle relazioni (p= 0,025, OR=7,6), con ECR evitamento (p,003, OR=6,7). A T1 l’EPDS≥9 si associa con PBI madre bassa cura (p=0,011, =R=3,3), con PBI padre legame insicuro (p=0,034, OR 2,6) e bassa cura (p=0,014, =R=3,3), con ASQ: bisogno di preoccupazione (p=0,05, OR=12,8); con ECR ansia (p=0,05, OR=3,9). A T1 il BDI-II: con PBI bassi livelli di cura materna (p=0,031, =R=3,3) e paterna (p=0,014, OR=3,6); con ASQ: bisogno di approvazione (p=0,01) e preoccupazione per le relazioni (0,05, OR=5); con ECR ansia (p=0,01, OR=7,5). L’analisi di regressione logistica evidenzia associazione tra EPDS e PBI cura paterna (p.005) e con ECR Ansia (p.013). A T1 con ASQ Disagio Intimità (p.017), Bisogno Di Approvazione (p.013) e ECR Ansia (p.001). Le difficoltà di allattamento associano ai sintomi depressivi a T0 (EPDS: OR=3.62; BDI-II: OR= 5.2) e a T1 (EPDS: OR=3.5; BDI-II: OR= 4.7) Discussione. I sintomi depressivi a T0 associano con storia di scarsa cura e di legame paterno precoce carente; con evitamento e disagio nell’intimità, scarsa fiducia negli altri e nell’importanza delle relazioni interpersonali; necessità di approvazione; con legame di coppia insicuro-ansioso. La diagnosi formale di DPP aggiunge: scarsa cura materna nell’infanzia, relazioni in età adulta evitanti e ansiose, necessità di approvazione e preoccupazione per le relazioni stesse. A T1 con storia di scarsa attenzione sia materna che paterna, bisogno di approvazione nelle relazioni, legame di coppia ansioso-preoccupato. Nell’accudimento del piccolo si associa con difficoltà nell’allattamento e alto stress nella gestione del figlio. Conclusione. Nella comparsa di sintomi depressivi nel post-parto si conferma il ruolo predisponente di vulnerabilità di relazioni genitoriali infantili insicure, di stili di attaccamento e di coppia ansiosi. Sotto studio di genetica3°. Analisi di varianti geniche nella predisposizione allo sviluppo di depressione post-partum Risultati. Pur evidenziandosi differenze tra i punteggi statistici totalizzati, emerge assenza di differenze statisticamente significative tra casi e controlli per le variazioni di frequenza allelica (p =SLC6A4: 0.3429, BDNF:0.2027, OXTR:0.3787) e di frequenza genotipica (p=SLC6A4: 0.1639, BDNF:0.3307, OXTR: 0.5758). Discussione. L’analisi di fattori genetici predisponenti a sintomi depressivi nel post-parto esclude il coinvolgimento dei polimorfismi 5-HTT del gene SLC6A4, Val66Met del gene BDNF; SNP rs53576 del gene OXTR nella vulnerabilità per depressione post-parto. Conclusione. L’assenza di differenze significative non esclude l’eventuale predisposizione genetica verso la depressione post-parto, dovuta presumibilmente a geni che non sono stati analizzati nella presente ricerca. sotto-Studio n°4. Titolo. Ruolo di fattori psicosociali di rischio dei sintomi depressivi nell’ ante-postparto Introduzione. Come per molti altri disturbi psichiatrici, anche per l’eziologia della DPP la letteratura sostiene la presenza di più variabili co-causative, che agiscono non solo dopo la nascita del figlio, ma già in gravidanza, con la comparsa di sintomi depressivi, che possono condizionare la formazione del legame materno-fetale. Obiettivo. L’obiettivo è di indagare la relazione tra alcune variabili psicosociali e la comparsa di sintomi depressivi in gravidanza e dopo il parto, per verificare l’andamento dell’umore ed evidenziare il ruolo dei fattori di rischio, anche nello sviluppo del legame materno-fetale. Metodo. A un campione di quarantasei gravide, al terzo trimestre di gravidanza (T1), sono stati somministrati l’EPDS (Cox et al.1987; Carpiniello et al. 1999), per rilevare l’umore materno; la scheda dei fattori di rischio psicosociale; il PBI (Parker et al.1979), per rilevare il legame precoce di attaccamento; il PAI (Muller 1993), per misurare il legame materno-fetale. A una settimana dal parto (T2) e a tre mesi (T3) sono stati effettuati i follow-up telefonici e riproposto l’EPDS, per verificare la comparsa di sintomi depressivi Risultati. La percentuale di EPDS ≥9 aT1:17,8% (media: 5.09, d.s..=4.18, range=0-21); aT2: 20,5%,(media: 6.07, d.s.=4.62, range=0-23); a T3: 18,2% (media 5.21, d.s.=3.74, range=0-14). L’EPDS ≥9 si associa con: basso sostegno a T1 e a T2 (p=0.04, OR = 6.04; p = 0.04, OR = 5.85); scarso aiuto a T1 e a T3 (p = 0.059, OR = 6.37, p = 0.06, OR = 6.19), sindrome premestruale a T2 (p = 0.02, OR = 15.37); minore soddisfazione di coppia a T1, T2 e T3 (T1: p = 0.02, OR = 0.15, T2:p = 0.001, OR = 0.07, T3:p = 0.04, OR = 0.18); eventi di stress prima della gravidanza a T1 e T2 (p = 0.05, OR = 5.74; p = 0.02, OR = 6.96); ansia prima della gravidanza a T1, T2 e T3 (p = 0.015, OR = 0.13) e durante la gravidanza a T1 (p = 0.06, OR = 0.21), bassa autostima a T3 (p = 0.015, OR = 18.62); istruzione a T1 e T3 (p = 0.034, OR = 0.19). Alti punteggi al PAI (media 61,65; d.s.8,22 ) si associano con età minore di 35 anni (t=3.01, p=0.007) ed essere primipare (t=2.090, p=0.046). Discussione. I fattori psicosociali di rischio, associati ai sintomi depressivi in gravidanza sono: eventi di vita stressanti; ansia in gravidanza; basso sostegno pratico ed emozionale; una settimana dopo il parto: eventi di vita stressanti; sindrome premestruale; tre mesi dopo il parto: bassa autostima; scarso sostegno e aiuto; disordini d’ansia prima e in gravidanza. Fattori protettivi sono risultati: scolarità avanzata (universitaria), buona soddisfazione di coppia. L’attaccamento materno-fetale è risultato più intenso con più bassa età e nelle primipare e tra coloro con cura materna adeguata nell’infanzia. Conclusione. I risultati individuati confermano il ruolo centrale che alcuni fattori psicosociali di rischio hanno nella comparsa di sintomi depressivi già in gravidanza e poi nel post-parto.
  • XXV Ciclo
  • 1957

Date

  • 2014-06-16T13:38:29Z
  • 2015-03-17T05:01:15Z
  • 2014-03-17

Type

  • Doctoral Thesis

Format

  • application/pdf
  • application/pdf
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Identifier

urn:nbn:it:units-12269