- Preparazione e caratterizzazione di forme farmaceutiche solide orali a partire da materiale composito
Subject
- CHIM/09 FARMACEUTICO TECNOLOGICO APPLICATIVO
Description
- La somministrazione per via orale è la preferita per il trattamento farmacologico
cronico. Circa il 40% dei nuovi principi attivi, tra i quali numerosi potenti farmaci
lipofilici, è caratterizzato da bassa solubilità in acqua e la somministrazione per via
orale di tali farmaci è frequentemente associata a bassa biodisponibilità. Infatti
l’assorbimento di un principio attivo rilasciato da una forma farmaceutica orale dipende
essenzialmente da due fattori: la dissoluzione del p.a. nel tratto gastrointestinale e la sua
permeabilità attraverso la mucosa. Sulla base di questi due parametri i principi attivi
sono stati distinti in quattro classi (Biopharmaceutical Classification System). In
particolare per la seconda classe di composti, la dissoluzione nel lume gastro-intestinale
è lo step limitante il processo di assorbimento. Per questa classe, numerosi approcci
tecnologici sono riportati in letteratura allo scopo di aumentare la biodisponibilità orale
di farmaci lipofilici come per esempio l’incorporazione in veicoli lipidici inerti come
olii, la formulazione di sistemi auto-emulsificanti, di emulsioni e microemulsioni,
liposomi, complessi di inclusione e sistemi dispersi farmaco-carrier. Rispetto a tali
metodi convenzionali, il lavoro svolto ha riguardato la preparazione di sistemi attivati a
base di ubidecarenone e ciclosporina ricorrendo alla tecnologia NEC (Nanoemulsified
Composites) in collaborazione con la ditta Remedia s.r.l. titolare della tecnologia
brevettata. La tecnologia NEC si basa sull’incorporazione di una doppia
microemulsione (o/a/o) in un carrier microporoso.
Successivamente l’attenzione è stata focalizzata sull’innovativa applicabilità delle
microonde alla preparazione di sistemi binari farmaco:carrier. Il riscaldamento per
mezzo delle microonde sfrutta le proprietà che le sostanze chimiche hanno di assorbire
l’energia direttamente dalle onde elettromagnetiche le quali sono in grado di aumentare
l’agitazione termica, e quindi la temperatura. L’energia fornita dalle radiazioni viene
ceduta direttamente alla sostanza ed in tempi molto brevi. Tutte le sostanze
caratterizzate da un dipolo, anche minimo, possono assorbire microonde.
In tale contesto, oggetto della ricerca è stata l’attivazione dell’ibuprofene e piroxicam.
Per tutti i farmaci considerati è stato inizialmente effettuato uno studio di messa a punto
delle sostanze e delle condizioni operative ottimali, atte a fornire un prodotto finale
lavorabile (prodotto composito). Alla preparazione dei sistemi ha fatto seguito la
caratterizzazione chimico-fisica, necessaria per appurare lo stato solido del principio
attivo. In particolare le tecniche adottate sono state: calorimetria a scansione
differenziale (DSC), raggi X su polvere (PXRD), microscopia elettronica (SEM), hotstage
microscopi (HSM), laser-light scattering. Successivamente le formulazioni
approntate sono state caratterizzate anche dal punto di vista tecnologico e dissolutivo in
termini di studi di cinetica di solubilizzazione e di rilascio. Inoltre in alcuni casi il
prodotto è stato testato in vivo su ratti. Ed è stata anche valutata, in alcuni casi, la
possibilità di realizzare forme farmaceutiche solide ad uso orale quali capsule e
compresse.
I risultati ottenuti sono qui di seguito riassunti.
UBIDECARENONE
La tecnologia preparativa adottata unitamente alla selezione dei componenti, hanno
dimostrato il raggiungimento dell’obiettivo del presente lavoro e cioè l’aumento della
biodisponibilità in vivo dell’Ubidecarenone. Le caratteristiche tecnologiche del materiale
composito hanno permesso un’agevole realizzazione di capsule rigide ma, con un’ulteriore
selezione di eccipienti per compressione diretta, si potrà realizzare anche la forma di dosaggio
in compresse.
CICLOSPORINA
Il prodotto composito preparato è dunque risultato essere in grado di aumentare la
biodisponibilità in vivo della ciclosporina rispetto alla materia prima commerciale.
IBUPROFENE
Dai risultati ottenuti si può concludere che la tecnica utilizzata e i polimeri scelti hanno
portato ad un grado di amorfizzazione del farmaco tale da essere responsabile dell’incremento
del profilo di dissoluzione in vitro delle dispersioni solide (IBU:PVP/VA e IBU: HP-β-CD)
rispetto ai campioni di confronto.
PIROXICAM
Anche in questo studio è stato possibile verificare l’applicabilità delle MW alla creazione di
sistemi dispersi solvent-free. Gli indiscussi vantaggi al ricorso ad un reattore a MW
focalizzate (CEM) in termini di tempi e potenze applicate sono stati verificati. Il
raggiungimento dell’obiettivo del lavoro e cioè l’aumento della biodisponibilità in vitro del
piroxicam è stato ottenuto associando alla tecnologia adottata il polimero PVP/VA 64.
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