• La valutazione finanziaria secondo l'approccio top-down: come scegliere tra differenti mercati, settori e titoli
  • COME SCEGLIERE TRA DIFFERENTI MERCATI, SETTORI E TITOLI
  • Giovannini, Marco

Subject

  • metodo
  • top-down
  • finanziario
  • FINANZA AZIENDALE
  • SECS-P/09 FINANZA AZIENDALE

Description

  • 2006/2007
  • Il presente lavoro, inizia col rintracciare un percorso evolutivo per i metodi finanziari di valutazione delle aziende e termina col mostrare un moderno processo decisionale d’investimento, coerente e razionale con i diversi approcci a disposizione di un analista finanziario. Nonostante siano passati ormai diversi decenni dall’elaborazione delle teorie classiche della moderna finanza d’impresa, il dibattito scientifico dell’ultimo trentennio non ha prodotto modifiche sostanziali al costrutto teorico elaborato dai padri della finanza. Si studieranno quindi da vicino, le diverse soluzioni proposte dai più famosi esperti e se ne mostreranno le principali applicazioni pratiche come tutt’oggi vengono comunemente implementate nella valutazione dei mercati, dei settori o dei titoli azionari. Si offriranno dunque spunti di riflessione e si analizzeranno variabili sperimentali su cui la teoria economica dovrebbe soffermarsi per poter elaborare modelli cognitivi più credibili. Per evidenziare i diversi aspetti che coinvolgono le valutazioni e procedere nella maniera più completa, fornendo un quadro sufficientemente verosimile delle realtà empiriche legate al comportamento dei mercati, ci si servirà del concorso di diverse materie di studio. In particolare verranno seguiti dei percorsi paralleli, attraverso indagini di natura sociale, psicologica, storica, politica, oltre che analiticofinanziaria ed econometrica, per giungere ad una aggiornata diagnosi dei mercati finanziari e poter individuare, considerando anche i nuovi connotati tecnologici dell’economia, le prospettive legate alla borsa per i prossimi anni. L’impiego di strumenti matematici, statistici ed econometrici, infatti, per quanto sofisticato, non riesce da solo a spiegare il complesso eterogeneo di cause inerenti le quotazioni registrate dai titoli azionari nei mercati finanziari, né possono da soli documentare i mutamenti culturali, demografici e sociali che pure sembrano aver giocato un ruolo di primo piano negli sviluppi recenti del mondo della finanza. Diventano quindi fondametali anche gli studi delle “Psicologia della finanzia”, per interpretare comportamenti apparentemente irrazionali che si possono riscontrare nei mercati, soprattutto compiendone letture senza davanti, ampi orizzonti temporali d’investimento ed osservazione. Per capire cosa muove le valutazioni del mercato attuale e in che misura esso rispecchi la teoria dell’efficienza di cui parlano i testi di finanza, si deve procedere come fa uno scienziato che studia un fenomeno empirico. Innanzi tutto si devono analizzare lunghe serie di dati, in grado di definire i limiti all’interno dei quali questo fenomeno si manifesta, ed i comportamenti tipici che questo esibisce, di modo da poterli racchiudere in un modello. In secondo luogo, si devono individuare le componenti più anomale e le deviazioni dal modello. La storia economica è in grado di fornire un ritratto molto utile alla comprensione dei mercati, anche se bisognerebbe poi saperlo interpretare. Uno studioso attento, infatti, dovrebbe essere in grado di dire in quali casi il mercato abbia fatto la storia, ed in quali casi l’abbia subita, ed ancora, quali comportamenti siano da ritenersi fisiologici e quali patologici. Nella prima parte di questo lavoro, sarà nostra intenzione, fornire un excursus sui principali sviluppi che l’interpretazione e lo studio dei mercati finanziari hanno avuto, segnalando tutti i contributi più rilevanti di quasi un secolo di storia. Nel secondo capitolo, cercheremo invece di fornire una panoramica delle iterazioni e dei metodi di analisi che la psicologia sta studiando in questi ultimi anni, per ottenere una spiegazione a fenomeni dei mercati finanziari che la “pura” razionalità economica non è in grado di giustificare. Si partirà quindi da un accertamento degli aspetti sociali e culturali, per poi soffermarsi su un’indagine di natura psicologico-comportamentale in cui si individueranno tutti quei fattori che sono in netto contrasto con l’assunzione di razionalità ed i comportamenti massimizzanti, cui la letteratura economica e finanziaria fanno da sempre riferimento, giungendo a tracciare un profilo degli operatori piuttosto instabile ed irrazionale. Nel terzo capitolo, presenteremo le diverse tipologie d’indagine che un analista deve seguire per addivenire ad un’analisi completa ed equilibrata della reale situazione in cui si trova una società, considerando sia l’ambiente macroeconomico e settoriale nel quale si colloca, sia la principali variabili microeconomiche che ne guidano lo sviluppo. Conseguentemente si proporrà un’analisi dei cicli economici utile ad individuare il mercato di questi anni all’interno di periodiche oscillazioni secolari come quelle scoperte da Kondratieff ed altri studiosi, e che il pendolo della storia sembra scandire con devota puntualità. Questi infatti, sembrano essere entrambi fenomeni con cui la teoria dell’efficienza dovrebbe misurarsi, perché costituiscono una forma di prevedibilità, anche se su orizzonti temporali estesi. Nel quarto capitolo, procederemo col mostrare le più comuni tecniche di analisi fondamentale che si usano nella prassi per svolgere previsioni sui fondamentali di una società, allo scopo di calcolarne “un prezzo equo” e poterlo così confrontare con la quotazione che la stessa assume costantemente sul mercato finanziario, oltre che poter prendere decisioni d’investimento con la massima consapevolezza e razionalità economica. Infine nell’ultimo capitolo, mostreremo quale secondo noi, dovrebbe essere un processo d’investimento “razionale”, che riesca a “collegare” tutti gli approcci a disposizione dell’analisita fondamentale, come abbiamo pesentato nel corso dell’opera. Non è stata nostra intenzione focalizzarci troppo sulla scoperta del sistema di screening dei titoli azionari presentato nell’ultimo capitolo, nonostante i risultati dimostrati, lascino pensare che un sistema del genere possa ssere autosufficiente per intraprendere scelte d’investimento corrette e razionali sui mercati analizzati. Questo perché non vogliamo fornire l’idea che un tipo di analisi del genere, seppur fondata su di un modello di comprovata efficacia, possa convincere l’investitore che un adeguato processo d’investimento si basi su singoli strumenti del genere; nostro obiettivo, è quello di mostrare un processo razionale che chiunque operi nei mercati finanziari dovrebbe intraprendere, se intenzionato ad investire seguendo i possibili e variegati approcci a disposione dell’analista fondamentale. La nostra intenzione infatti, sarà quella di mostrare un ordine logico di pensiero, procedendo secondo il quale, l’analista dovrebbe essere in grado di non incorrere in valutazioni incoerenti o slegate del ciclo economico, che guida l’economia e quindi indirettamente, le valutazioni stesse. Così facendo, crediamo che un operatore dei mercati finanziari, possa minimizzare i rischi di arrivare a definire valutazioni “gonfiate” da eventi esogeni, ma piuttosto riuscire a “interpretare” certe eventuali manifestazioni alla luce del contesto in cui si realizzano, per essere pronto ad intervenire nella maniera più opportuna sui mercati, seguendo le scelte operative più razionali e coerenti con i reali valori in gioco. Siamo dell’idea, che la molteplicità di contributi, non faccia che arricchire le nostre conoscenze, soprattutto di fronte al “panorama di ombre” che ci troviamo ad affrontare, ogniqualvolta ci venga l’idea di procedere con degli investimenti rischiosi e dall’incerto destino. Speriamo quindi che al termine di questo lavoro, un qualunque lettore possa apprezzare e condividere il nostro punto di vista.
  • XX Ciclo
  • 1979

Date

  • 2008-05-07T14:54:04Z
  • 2008-05-07T14:54:04Z
  • 2008-04-14

Type

  • Doctoral Thesis

Format

  • application/pdf

Identifier