• Joseph Heintz il Giovane pittore nella Venezia del Seicento
  • D'Anza, Daniele

Subject

  • pittura veneziana
  • FORME CONOSC.STOR.MED.EV.ETA'CONTEMP.
  • L-ART/02

Description

  • 2006/2007
  • Questa tesi di dottorato presenta il catalogo ragionato dell’opera pittorica di Joseph Heintz il Giovane, artista tedesco attivo a Venezia per più di un cinquantennio, dal 1625 al 1678, anno della morte. Il lavoro rispetta l’impostazione tipica di questo metodo conoscitivo aprendosi pertanto con la biografia dell’artista accompagnata dal saggio critico, che introduce il catalogo ragionato delle opere; chiude in clausola la bibliografia. Da questa prima e inedita catalogazione sono emersi diversi aspetti della sua attività, finora poco noti o addirittura sconosciuti. Partendo dall’analisi delle opere a lui precedentemente riferite, si è cercato di differenziare quelle autografe, da quelle di bottega e da quelle estranee al suo pennello. La versatilità di questo artista, che lo spingeva a passare con disinvoltura da un genere all’altro cambiando stile all‘occorrenza, non ha certo agevolato tale compito. Fra le lagune egli si sposò due volte ed ebbe almeno quattro figli, inserendosi pienamente in quel circuito di committenze pubbliche e private che regolavano la vita artistica locale. Il suo contemporaneo Marco Boschini nel 1674 segnalava ventitre dipinti di carattere religioso sparsi nelle chiese veneziane, il suo nome affiora, altresì, con frequenza dall’elenco degli inventari delle collezioni private coeve. Il merito maggiore di Heintz fu quello d’aver affrontato per primo a Venezia il tema della veduta. Se in precedenza qualche artista aveva trasposto su grandi teleri certe significative cerimonie veneziane, fu Heintz il primo a commercializzarle impiegando supporti, le cui dimensioni ridotte rispondevano meglio alle esigenze di una committenza privata. Il successo riscosso da queste opere lo “obbligò” ad avvalersi dell’ausilio di alcuni collaboratori. Due di questi furono sicuramente i figli Daniel e Regina, successivamente pittori in proprio a Venezia; un altro quel Francesco Trevisani che nel 1678, anno di morte di Heintz, si trasferì a Roma per diventare uno dei massimi esponenti del rococò locale. La presenza di collaboratori attivi all’interno della sua bottega giustifica quindi la quantità di dipinti che ancora oggi vengono indebitamente registrati come autografi e che invece debbono esser distinti, in alcuni casi, come opere di bottega e in altri espunti senza indugio dal catalogo. Lo studio attento e una conoscenza precisa del suo ductus pittorico hanno permesso all’autore di sottrargli molti dipinti che ripetevano, senza nerbo e con una condotta evidentemente diversa, quelle tematiche da lui sviluppate e diffuse. Il presente catalogo offre infine una ricostruzione della vicenda biografica dell’artista dedotta, in parte, dallo studio di alcuni interessanti documenti d’archivio, finora inediti.
  • XX Ciclo
  • 1975

Date

  • 2008-05-09T12:10:13Z
  • 2008-05-09T12:10:13Z
  • 2008-04-23

Type

  • Doctoral Thesis

Format

  • application/pdf

Identifier