• Disturbo Depressivo Maggiore in comorbidità con la Sindrome Fibromialgica: aspetti clinici e terapeutici
  • Amato, Chiara

Subject

  • fibromialgia
  • depressione
  • comorbilità
  • antidepressivi
  • PSICHIATRIA DI CONSULTAZIONE E COMORBILITA' PSICHIATRICA
  • MED/25 PSICHIATRIA

Description

  • 2010/2011
  • Introduzione: la fibromialgia (FM) è una sindrome caratterizzata da dolore muscolo scheletrico cronico diffuso, associato frequentemente ad un ampio spettro di manifestazioni cliniche e comorbidità, quali alterazioni del tono dell’umore, affaticabilità, rigidità muscolare, cefalea, disturbi del sonno, sindrome dell’intestino irritabile, disturbi cognitivi con riduzione di concentrazione e perdita di memoria. La prevalenza è stimata tra il 2% e il 4% della popolazione generale; essa colpisce prevalentemente le donne in età fertile, interferendo significativamente con la loro qualità di vita. I meccanismi fisiopatologici alla base della FM ad oggi risultano poco chiari, sebbene si ipotizza siano coinvolti fattori genetici, anomalie funzionali del sistema nervoso autonomo e neuroendocrino e fattori scatenanti ambientali. Numerosi studi dimostrano l’effetto analgesico della terapia con farmaci antidepressivi, evidenziando gli effetti benefici degli antidepressivi sul cosiddetto “dolore cronico”. Gli antidepressivi triciclici sono stati i farmaci maggiormente utilizzati in passato per il trattamento della fibromialgia, tuttavia, a causa dei notevoli effetti collaterali associati, gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina e noradrenalina risultano attualmente i farmaci maggiormente utilizzati. Obiettivo dello studio: il nostro studio si pone due obiettivi, quello principale consiste nell’osservazione delle variazioni del quadro sintomatologico dei pazienti affetti da Disturbo Depressivo Maggiore in comorbidità con la FM in trattamento con Duloxetina 60 mg/die, quello secondario indaga l’eventuale presenza di disturbi di personalità nei pazienti oggetto d’indagine. Materiali e metodi: i dati che vengono resi noti appartengono al periodo compreso fra il febbraio 2009 e gennaio 2012. Il suddetto studio si è svolto presso gli ambulatori di Reumatologia dell’Ospedale Garibaldi di Catania. Sono state arruolate, previo consenso informato, 23 pazienti, donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni con diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore in comorbidità con la FM. A ciascuna paziente, è stata effettuata valutazione clinica e testologica, quest’ultima mediante la somministrazione di appositi questionari quali HAM-D (Hamilton Rating Scale for Depression), HAM-A (Hamilton Anxiety Scale), FIQ (Fibromyalgia Impact Questionnaire), SF-36 (Health Survey), NRS (Numeric Pain Intensity Scale), VRS (Verbal Rating Scale), VAS (Visual Analogue Scale), SCID II (Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders), alla visita basale ed al primo e secondo mese. L’analisi statistica è stata condotta su un campione di 15 pazienti. Risultati: l’età media del campione è di 47.6±9.02; le altre caratteristiche socio-demografiche e cliniche sono riportate in tabella 1. I punteggi basali medi (Media ± DS) alle due scale di valutazione della depressione e dell’ansia sono rispettivamente HAM-D 17.87±8.618 e HAM- A 20.53±7.367, indicativi della presenza alla prima visita di un disturbo depressivo lieve associato a sintomi d’ansia. Alla TAS-20 ed al FIQ sono stati ottenuti punteggi medi pari rispettivamente a 54.20±13.72 e 58.37±19.52, rivelatori della presenza alla visita basale di alessitimia indeterminata e di un grado medio di disabilità sulle attività quotidiane. Dall’analisi statistica si evince una differenza statisticamente significativa fra i punteggi medi tra la terza e la prima visita all’HAM-D (Mdn V1=16.00; Mdn V3=11.00) T=3 p<.05 r=-0.588 e all’HAM-A (Mdn V1=20.00; Mdn V3=13.00) T=1 p<.05 r=-0.674, come si evince dalle figure 1 e 2. Alla TAS e al FIQ, invece, non sono state rilevate differenze significative fra i punteggi medi tra la terza e la prima visita (rispettivamente (Mdn V1=58.00; Mdn V3=52.00) T=0 p>.05 r=-0.426, (Mdn V1=64.00; Mdn V3=50.00) T=1 p>.05 r=-0.316; figure 3 e 4). Le scale del dolore hanno mostrato delle variazioni nelle medie dei punteggi, tra la prima e la terza visita, che risultano significative per la NRS (Mdn V1=8.000; Mdn V3=7.000) T=5 p<.05 r=-0.518 e per la VRS (Mdn V1=3.000; Mdn V3=2.000) T=5 p<.05 r=-0.501, non significative per la VAS (Mdn V1=8.000; Mdn V3=7.000) T=3 p>.05 r=-0.358 (figure 5, 6 e 7). La tabella 2 mostra i punteggi medi delle 8 sottoscale dell’SF-36; una differenza staticamente significativa è stata ottenuta tra la prima e la terza visita, alla sottoscala del dolore fisico con (Mdn V1=60.00; Mdn V3=50.00) T=2 p<.05 r=-0.583, come riportato nella figura 8. Dalla somministrazione della SCID-II è emersa una maggiore prevalenza dei disturbi di personalità di tipo paranoide, evitante, borderline e ossessivo-compulsivo (vedi figura 9). Discussione e Conclusioni: dai risultati ottenuti dall’analisi statistica del campione in esame si evidenzia una riduzione statisticamente significativa, a partire dal terzo mese di terapia (duloxetina al dosaggio di 60 mg/die), della sintomatologia ansiosa e depressiva. Diversi studi, condotti sia nella popolazione generale che in gruppi clinici, hanno evidenziato una forte associazione tra FM e sintomi depressivi ed ansiosi, in particolare il disturbo depressivo maggiore risulta il più frequente disturbo psichiatrico riscontrato in comorbidità con la FM. Dal nostro studio sono dunque emersi due dati rilevanti: il primo come sopra esposto, comprende una riduzione della sintomatologia ansioso-depressiva, a conferma della stretta correlazione tra il MDD e la FM; un secondo dato rilevante, consiste nella riduzione dei punteggi medi ottenuti al terzo mese di terapia alla sottoscala del dolore fisico del questionario SF-36 ed una riduzione della percezione soggettiva del dolore alla scala VRS ed NRS. La FM ha infatti un forte impatto non solo emotivo ma anche fisico sulle attività di vita quotidiana, come dimostrano i punteggi iniziali ottenuti all’SF36; le pazienti infatti alla prima visita lamentano forti limitazioni e alti gradi di disabilità sia in ambito lavorativo che in quello domestico, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita. I risultati ottenuti dal nostro studio, di efficacia della terapia antidepressiva sul dolore e sui sintomi ansiosi depressivi sono in linea con i risultati emersi in letteratura, in pazienti affetti da MDD in comorbidità con la Fibromialgia. La buona risposta dei pazienti fibromialgici alla terapia antidepressiva può dunque essere interpretata come evidenza della correlazione tra FM ed MDD. Inoltre tra le pazienti arruolate con diagnosi di FM è stato possibile, attraverso la somministrazione del questionario SCID II, individuare un alto tasso di disturbi di asse II, con una maggiore prevalenza dei disturbi di personalità di tipo paranoide, evitante, borderline e ossessivo-compulsivo.
  • XXIV Ciclo

Date

  • 2012-07-20T11:50:03Z
  • 2012-07-20T11:50:03Z
  • 2012-03-30
  • 1979

Type

  • Doctoral Thesis

Format

  • application/pdf

Identifier