• Iconic and Esoteric Subcode in Some Examples of Manuel Machado
  • Sottocodice iconico ed esoterico in alcuni esempi di Manuel Machado
  • Bazzaco, Stefano

Description

  • By the end of the XIX Century, literary habits inevitably had to adapt to new communicative reference points, whereby the poetic word turned into an essential tool for conveying a symbolic plurality intimately anchored to the deepest regions of the human soul. On the one hand, this shift entailed the creation of a theoretical system based on the assimilation of different artistic mediums; on the other, it implied the search for deeper meanings, which would chane poetry into a kind of deviated theology, made of mental trips, sensorial overexcitements and arcane contemplations. Precisely in this context, the brand new forms of religious mysticism, which shared with modernistic sensibility the abandonment of the dogma and the interest in inner shapes, which influenced creative activities in Europe . In response to such a phenomena, a few fin de siècle poets, such as Verlaine, Rubén Darío and Manuel Machado committed to the new decadent and symbolist taste, aware of the inadequacy of the ‘functional’ word, in a world already diminished by the never-ending trade of juju objects: their act of rebellion towards a canonized tradition eventually imposed the renovation of some aesthetic principles tied to the consumption, contemplation and crossing of artistic products. Those features are now considered chaotic containers of signs, physical simulacrums of an instable and hardly graspable transcendent reality. This paper offers some interpretations of Alma (1902), the first Manuel Machado’s poetic collection that succeeds in melting together iconic forms and esoteric ecstasy by an original and highly evocative expressive manner.
  • Verso la fine del XIX secolo le consuetudini letterarie dovettero necessariamente adattarsi a nuovi orizzonti comunicativi e la parola poetica si convertì in strumento imprescindibile ai fini di trasmettere una pluralità simbolica intimamente ancorata alle regioni profonde dell’animo umano. Lo spostamento da un lato comportò la creazione di uno spazio teorico di assimilazione tra i diversi medium artistici, dall’altro la ricerca di significati soggiacenti che potessero convertire la poesia in una sorta di teologia deviata fatta di viaggi mentali, sovreccitazioni sensoriali e contemplazioni misteriche. Proprio in tale ambito di analisi, le nuove forme di misticismo religioso che condividevano con la sensibilità modernista l’abbandono del dogma e l’attenzione per le forme dell’interiorità penetrarono in Europa e condizionarono le stesse pratiche creative. In risposta a ciò, alcuni poeti di fine secolo, tra cui Verlaine, Rubén Darío e Manuel Machado, aderirono al nuovo gusto decadente e simbolista, coscienti dell’insufficienza speculativa della parola funzionale in un mondo ormai ridotto all’infinita compravendita di oggetti-feticcio: il loro atto di ribellione verso una tradizione codificata impose infine una ristrutturazione di alcuni principi di fruizione, contemplazione e attraversamento degli stessi prodotti artistici, ora considerati  caotici contenitori di segni, simulacri fisici di una realtà trascendente instabile e difficilmente afferrabile. Questo studio intende fornire alcune chiavi di lettura di Alma (1902), la prima raccolta di Manuel Machado capace di fondere forme iconiche ed estasi esoterica in una modalità espressiva originale e altamente suggestiva.

Date

  • 2016-07-30

Type

  • info:eu-repo/semantics/article
  • info:eu-repo/semantics/publishedVersion
  • Peer-reviewed Article
  • Articolo peer-review

Format

  • application/pdf

Identifier

10.13125/medea-2441

urn:nbn:it:unica-17952

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